Galway Arts Festival
Ho passato un week end particolare. Venerdì dopo una dura giornata di lavoro sono stato con una collega per cercare una casa da affittare. Dopo essere stati insultati da alcuni estate agents abbiato trovato una fantastica casetta a Pisboro: 2 piani, cucina americana, living room, giardino, giardino e 3 camere da letto (una nel caso da affittare), moquette blue elettrico per 1.600 euro al mese (ottimo prezzo da queste parti). Si decide di prenderla. Andiamo a prendere i soldi per la caparra, ma alla fine salta tutto.
Allora vado a un party spagnolo in un locale per bermi una birra, salutare alcuni amici e poi tornare a casa dopo la pesante giornata. Torno a casa alle 11 e mi accorgo che ho dimenticato le chiavi e che i miei coinquilini non ci sono. Torno al pub e chiedo ospitalità a una ragazza spagnola che mi rassicura: “ok, no problem. Just the last beer”. Aspetto l’ultima birra alle 3am in un demenziale club londinese, si va a casa dell’amica e scopriamo che e´ in corso un surreale party lituano: 9 ragazzi lituani ascoltano scalzi un reggamaffi polacco a volume bassissimo, due dei ragazzi invece si scatenano incollati a du cuffiette. Mi offrono gentilmente un loro dolce tipico (90% zucchero 10% saccarosio) e mi lasciano dormire sulla mochette poco prima calpestata. Dormo 3 ore su una lercia moquette stressata dalla loro fette e la mattina alle 9 con io indosso ridicoli e sformati vestiti imprestati, si decide di partire per Galway, dove e’ in corso Galway Arts Festival.
Rimaniamo 2 giorni a Galway (dormo di nuovo su una lercia moquette), ma devo dire che mi innamoro subito della città. Forse era il festival con i suoi artisti, musicisti, performer ovunque, forse il sole che ci inondava, forse la tanta gente “easy going” che ci circondava, ma a Galway ci si trova subito bene e ci si sente parte di un festa mobile. Come quando – sdraiadi sui prati che circondano il porticiolo – si sta tutti insieme a bere birra comprata al vicino Dunnes e ad ascoltare la musica proveniente dal palco sul mare e a vedere le istallazioni visive di Gordon Weis.
Galway in realtà non ha nessun monumento o museo degno di nota, ma la sua forza è nella sua atmosfera, una interessante miscela di elementi diversi: mostre artistiche, romanticismo, eccentricità, cosmopolitismo, intimità, grazia di un tempo, spirito moderno.
La domenica sera trovo i miei coinquilini, mi faccio una doccia, scassino la mia porta della camera e finalmente dormo su un materasso.
Allora vado a un party spagnolo in un locale per bermi una birra, salutare alcuni amici e poi tornare a casa dopo la pesante giornata. Torno a casa alle 11 e mi accorgo che ho dimenticato le chiavi e che i miei coinquilini non ci sono. Torno al pub e chiedo ospitalità a una ragazza spagnola che mi rassicura: “ok, no problem. Just the last beer”. Aspetto l’ultima birra alle 3am in un demenziale club londinese, si va a casa dell’amica e scopriamo che e´ in corso un surreale party lituano: 9 ragazzi lituani ascoltano scalzi un reggamaffi polacco a volume bassissimo, due dei ragazzi invece si scatenano incollati a du cuffiette. Mi offrono gentilmente un loro dolce tipico (90% zucchero 10% saccarosio) e mi lasciano dormire sulla mochette poco prima calpestata. Dormo 3 ore su una lercia moquette stressata dalla loro fette e la mattina alle 9 con io indosso ridicoli e sformati vestiti imprestati, si decide di partire per Galway, dove e’ in corso Galway Arts Festival.
Rimaniamo 2 giorni a Galway (dormo di nuovo su una lercia moquette), ma devo dire che mi innamoro subito della città. Forse era il festival con i suoi artisti, musicisti, performer ovunque, forse il sole che ci inondava, forse la tanta gente “easy going” che ci circondava, ma a Galway ci si trova subito bene e ci si sente parte di un festa mobile. Come quando – sdraiadi sui prati che circondano il porticiolo – si sta tutti insieme a bere birra comprata al vicino Dunnes e ad ascoltare la musica proveniente dal palco sul mare e a vedere le istallazioni visive di Gordon Weis.
Galway in realtà non ha nessun monumento o museo degno di nota, ma la sua forza è nella sua atmosfera, una interessante miscela di elementi diversi: mostre artistiche, romanticismo, eccentricità, cosmopolitismo, intimità, grazia di un tempo, spirito moderno.
La domenica sera trovo i miei coinquilini, mi faccio una doccia, scassino la mia porta della camera e finalmente dormo su un materasso.
Pic: Spettacolo sulle strade di Galway
Song: Oscar Peterson – Dreamsville
Link: www.galwayartsfestival.com
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