Signor Ozio e Signora Curiosità
Mi piace la domenica rimanere a letto fino alle due del pomeriggio. Mi sveglio nel mezzo della mattinata all’abbaiare di un cane o quando il vento bussa alle mie finestre. Allora pigramente mi alzo, mugugno qualcosa alle francesine coinquiline che di solito si fanno crépes senza offrirne mai, metto la mia salopette domestica, scendo al Centra sotto casa e compro le edizioni domenicali dell’Irish Times e dell’Indipendent e 2 o 3 donuts ai mirtilli e al cioccolato. Torno a casa, faccio una spremuta di arance spagnole di importazione e la sorseggio con le paste. Dopodiché salgo nella mia camera, metto un po’ di musica barocca o chillout di sottofondo (Byork, Vangelis, Yann Tiersen, etc.) e distribuisco i circa 5 chili di giornali ed inserti connessi sul mio letto a 2 piazze e incomincio a leggerli indolentemente. Una variante è costituita dalla rara presenza di una giovane donna al mio fianco a cui stropicciarsi in sostituzione dei quotidiani.
Un paio di volte al mese mi capita di imbruttirmi e rigenerarmi nell’accidia e nell’ozio creativo anche a me in questo modo. Ma questo raramente e solo dopo aver passato un sabato (o un venerdì) di devastante diletto la sera prima fino all’alba. In caso contrario mi sento in colpa ad intorpidirmi con tutte le cose che ancora devo conoscere dell’Irlanda. Questo sabato mattina era una buona giornata per impigrirmi. Nonostante la consueta sveglia alle sei e mezza, mercoledi’ e giovedi avevo fatto le ore piccole a vari spettacoli del Dublin Fringe Festival (consiglio gli spettacoli quotidiani grotteschi al Samuel Beckett Theatre e i concerti delle 10pm al Spiegeltent sui Docklands) dove io tra le altre cose mi sono fatto fare lo scalpo da 10 bambini coiffeurs di 10 anni durante una performance e durante un “art raid” sono stato invitato a rubare una opera d’arte sotto lo sguardo di una guardia. Inoltre il venerdì sera subito dopo il lavoro approfittando della “notte bianca” dublinense (qua chiamata “culture night”) ho fatto visita gratuitamente a molte attrazioni e monumenti non ancora visti (St Patrick Catedral, Irish Writer’s Museum, Dublin City Hall, GAA Museum, etc.) più una mezza dozzina di gallerie d’arte in cui ho visto diverse croste e sorseggiato troppi merlot. La cosa più interessante del tour è stata la visita alla Trinity College Library che custodisce il famoso Book of Kells e soprattutto la magnifica e imponente Long Room della Old Libray vista con una dolce amica polacca con cui ho condiviso a lume di candele un risotto e delle bruschette al Dunnes e Crescenzi. E per finire la serata alle 2 della notte sono finito in un “leaving party” di un collega in un affollato pub di Temple Bar.
Il giorno dopo la mia giornata di ozio è stata leggermente modificata dalla amica jazz Daniela che vista la bella giornata mi propone una gita a Bray. Si arriva con il Dart alle 5 e mezza mentre ancora coraggiosi irlandesi fanno il bagno come feci anche io a Giugno nella stessa spiaggia. Purtroppo propongo di fare una passeggiata lungo la costa in direzione Greystones. La passeggiata è spettacolare, ma tremendamente lunga e dopo quasi 3 ore di marcia non siamo ancora arrivati. Arriva il buio, ci perdiamo, abbandoniamo il sentiero lungo la costa e andiamo per campi tra rovi e ortiche quando finalmente vediamo in lontana il villaggio di Greystones. Attraversiamo alcuni campi di grano, entriamo in una proprietà privata e come Hansel e Gretel chiediamo la direzione alla vecchia padrona di casa. La casa non è di marzapane e la vecchia non è una strega: ci indica la giusta direzione e dopo gli ultimi chilometri di cammino, ceniamo in un ristorante cinese e prendiamo l’ultimo treno, quello delle 23.10. Anche questa volta la bulimica signora curiosità ha vinto sul trascurato signor ozio.
E domenica del giorno dopo partirò all’alba per Trim dove in un vecchio castello si terrà una giostra, un festival di musica sacra e un banchetto medioevale. Ma questo è già un altro post.
Un paio di volte al mese mi capita di imbruttirmi e rigenerarmi nell’accidia e nell’ozio creativo anche a me in questo modo. Ma questo raramente e solo dopo aver passato un sabato (o un venerdì) di devastante diletto la sera prima fino all’alba. In caso contrario mi sento in colpa ad intorpidirmi con tutte le cose che ancora devo conoscere dell’Irlanda. Questo sabato mattina era una buona giornata per impigrirmi. Nonostante la consueta sveglia alle sei e mezza, mercoledi’ e giovedi avevo fatto le ore piccole a vari spettacoli del Dublin Fringe Festival (consiglio gli spettacoli quotidiani grotteschi al Samuel Beckett Theatre e i concerti delle 10pm al Spiegeltent sui Docklands) dove io tra le altre cose mi sono fatto fare lo scalpo da 10 bambini coiffeurs di 10 anni durante una performance e durante un “art raid” sono stato invitato a rubare una opera d’arte sotto lo sguardo di una guardia. Inoltre il venerdì sera subito dopo il lavoro approfittando della “notte bianca” dublinense (qua chiamata “culture night”) ho fatto visita gratuitamente a molte attrazioni e monumenti non ancora visti (St Patrick Catedral, Irish Writer’s Museum, Dublin City Hall, GAA Museum, etc.) più una mezza dozzina di gallerie d’arte in cui ho visto diverse croste e sorseggiato troppi merlot. La cosa più interessante del tour è stata la visita alla Trinity College Library che custodisce il famoso Book of Kells e soprattutto la magnifica e imponente Long Room della Old Libray vista con una dolce amica polacca con cui ho condiviso a lume di candele un risotto e delle bruschette al Dunnes e Crescenzi. E per finire la serata alle 2 della notte sono finito in un “leaving party” di un collega in un affollato pub di Temple Bar.
Il giorno dopo la mia giornata di ozio è stata leggermente modificata dalla amica jazz Daniela che vista la bella giornata mi propone una gita a Bray. Si arriva con il Dart alle 5 e mezza mentre ancora coraggiosi irlandesi fanno il bagno come feci anche io a Giugno nella stessa spiaggia. Purtroppo propongo di fare una passeggiata lungo la costa in direzione Greystones. La passeggiata è spettacolare, ma tremendamente lunga e dopo quasi 3 ore di marcia non siamo ancora arrivati. Arriva il buio, ci perdiamo, abbandoniamo il sentiero lungo la costa e andiamo per campi tra rovi e ortiche quando finalmente vediamo in lontana il villaggio di Greystones. Attraversiamo alcuni campi di grano, entriamo in una proprietà privata e come Hansel e Gretel chiediamo la direzione alla vecchia padrona di casa. La casa non è di marzapane e la vecchia non è una strega: ci indica la giusta direzione e dopo gli ultimi chilometri di cammino, ceniamo in un ristorante cinese e prendiamo l’ultimo treno, quello delle 23.10. Anche questa volta la bulimica signora curiosità ha vinto sul trascurato signor ozio.
E domenica del giorno dopo partirò all’alba per Trim dove in un vecchio castello si terrà una giostra, un festival di musica sacra e un banchetto medioevale. Ma questo è già un altro post.
Pic: Particolare Long Room – Trinity Collage
Song: Yann Tiersen – J’y suis jamais allé
Link: www.culturenight.ie
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Meath are magic, Cork are tragic!
viaggi overseas
Anonimo ( )
il pensarti la domenica mattina in salopette con gli occhi ancora cisposi che vaghi per l’acquisto di muffin magari gratandoti allegramente il deretano e’ qualcosa che non avrei mai voluto immaginare….
😉
Anonimo ( )
ma perchè è cosi bella la old library?
Anonimo ( )
scalpo su quali capelli? 🙂
ciao bello! bel blog.
utopie ( )
caro anonimo la old library è famosa perchè ospita il book of kells, un manoscritto dell’800 ornato di splendide miniature purtroppo nascosto da folle che fanno la fila per vederlo. Più affascinante al piano superiore la long room che sotto suo soffitto a volte a botte ospita oltre 200.000 tra libri e manoscritti. All’interno l’intenso profumo di carta, polvere e storia è veramente inebriante…
care marika e daria avete il mio cellulare e mia mail, approfittate di questi strumenti per prendermi in giro e non sto povero blog. ;-*
Anonimo ( )
Ciao a tutti, lavoro al trinity college, nel museo del libro di kells e della old library.
Sapere che un posto che sento come casa mia vi sia piaciuto tanto e’ come aver ricevuto complimenti per il salotto di casa. Se ci tornate chiedete di me che facciamo due chiacchiere.
Bel blog, l’ho appena scoperto.
Andrea
Anonimo ( )
ACCIDENTI SE SAI SCRIVERE!!! COMPLIMENTI. CARLA