Gli Invisibili
Dublino è una città sporca. Ma quasi nessuno se ne accorge perchè strade e marciapiedi vengono puliti in centro ogni 4 ore. Dublino è una città inquinata. Ma quasi nessuno se ne accorge perché piove ogni giorno. Dublino è una città con tanti alcolizzati. Ma quasi nessuno se ne accorge perché appena la Garda ne trova uno lo porta via. Dublino è una città piena di poveri e emarginati. Ma quasi nessuno se ne accorge perché appena un homeless o un immigrato clandestino chiede la carità per strada viene portato via dall’onnipresente poliziotto di quartiere o dalle Sorelle della Misericordia.
Il fatto che noi non vediamo le cose non significa che non esistano. Chi non vede ghetti pensa che non esistano. Invece ci sono. Basta avere gli occhi, il cuore e lo stomaco per cercarli e vederli. Forse chi vede in Dublino solo integrazione, progresso e opportunità non ha mai visto le dozzine di cinesi che dormono ogni notte affianco uno su l’altro sui pavimenti dei negozietti asiatici di Parnell Street. Non ha mai visto le sartorie di africani nei seminterrati senza finestre di Abbey Street a pochi metri dallo Spire. Oppure non ha mai notato i muratori moldavi pagati in nero che lavorano 14 ore al giorno nei nuovi palazzi di vetro e acciaio a Clontarf. O le stirerie pakistane nel nuovo quartiere posh di Dublino, cioè Smithfield in cui passano tutta la giornata a lavorare ragazzine di 14-15 anni a fianco ad appartamenti di 100 metri quadrati in vendita a 300 mila euro.
Forse sarà il mio passato da operatore nella solidarietà internazionale, ma anche a Dublino non posso che chiedermi cosa stia facendo l’Occidente al Sud del mondo. Anche l’Irlanda, ex colonia che ha dovuto subire tanti abusi e violenze nella storia non è innocente. Con quale ipocrisia l’europeo impone regole e comportamenti come se i valori fossero ancora dell’Occidente quando invece tutto dimostra il contrario? Quale è la ragione per cui da ogni angolo del mondo i più disgraziati, i più poveri, i reietti della storia, le valanghe di straccioni, le orde di pezzenti e di medicanti invadono le città dovendo addirittura scimmiottare, per integrarsi, di essere educati, perbenisti, ipocriti come una immensa middle class europea?
Come non provare una immensa, profonda, proprio interiore vergogna nel vedere gli occhi del ragazzo indiano con la sua giubbetta McDonald steso sul letto nel tentativo di recuperare qualche ora di sonno fra un turno e l’altro? Il risultato è che ci stiamo contendendo le città palmo a palmo con i poveri. E io posso già vedere la vecchia Europa, con tutta la sua grandeur e la sua cultura conquistata dalle masse dei più miseri, dei più affamati, dei più sfruttati. Sarà la loro guerra. I poveri si vendicheranno seminando figli ovunque, riproducendosi a raffica come il crepitio delle mitragliatrici, occupando ogni postazione con i propri cadaveri, usando se stessi come forza di sfondamento. Vinceranno, e di loro, evangelicamente, sarà la terra.
Il fatto che noi non vediamo le cose non significa che non esistano. Chi non vede ghetti pensa che non esistano. Invece ci sono. Basta avere gli occhi, il cuore e lo stomaco per cercarli e vederli. Forse chi vede in Dublino solo integrazione, progresso e opportunità non ha mai visto le dozzine di cinesi che dormono ogni notte affianco uno su l’altro sui pavimenti dei negozietti asiatici di Parnell Street. Non ha mai visto le sartorie di africani nei seminterrati senza finestre di Abbey Street a pochi metri dallo Spire. Oppure non ha mai notato i muratori moldavi pagati in nero che lavorano 14 ore al giorno nei nuovi palazzi di vetro e acciaio a Clontarf. O le stirerie pakistane nel nuovo quartiere posh di Dublino, cioè Smithfield in cui passano tutta la giornata a lavorare ragazzine di 14-15 anni a fianco ad appartamenti di 100 metri quadrati in vendita a 300 mila euro.
Forse sarà il mio passato da operatore nella solidarietà internazionale, ma anche a Dublino non posso che chiedermi cosa stia facendo l’Occidente al Sud del mondo. Anche l’Irlanda, ex colonia che ha dovuto subire tanti abusi e violenze nella storia non è innocente. Con quale ipocrisia l’europeo impone regole e comportamenti come se i valori fossero ancora dell’Occidente quando invece tutto dimostra il contrario? Quale è la ragione per cui da ogni angolo del mondo i più disgraziati, i più poveri, i reietti della storia, le valanghe di straccioni, le orde di pezzenti e di medicanti invadono le città dovendo addirittura scimmiottare, per integrarsi, di essere educati, perbenisti, ipocriti come una immensa middle class europea?
Come non provare una immensa, profonda, proprio interiore vergogna nel vedere gli occhi del ragazzo indiano con la sua giubbetta McDonald steso sul letto nel tentativo di recuperare qualche ora di sonno fra un turno e l’altro? Il risultato è che ci stiamo contendendo le città palmo a palmo con i poveri. E io posso già vedere la vecchia Europa, con tutta la sua grandeur e la sua cultura conquistata dalle masse dei più miseri, dei più affamati, dei più sfruttati. Sarà la loro guerra. I poveri si vendicheranno seminando figli ovunque, riproducendosi a raffica come il crepitio delle mitragliatrici, occupando ogni postazione con i propri cadaveri, usando se stessi come forza di sfondamento. Vinceranno, e di loro, evangelicamente, sarà la terra.
Pic: By the River Liffey, Dublin
Song: Miriam Makeba – Pata Pata
Link: www.ria.gov.ie
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Dublin ghetto
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Anonimo ( )
Mi verrebbero tante cose da scrivere. Sono cose lunghe. Lunghe perché sono idee che ho spesso mi passano nella mente quando vedo (chiaramente) questi visibilissimi invisibili. Non sono così invisibili. Qualcuno forse non ci fa caso, ma si vedono bene.
Ma è troppo tardi per parlarne ora. ‘Notte
Anonimo ( )
tante cose da dire pure da parte mia ma e’ ancora piu notte. E comunque molte delle cose che penso le ha scritte molto meglio gia Maurizio, meglio di come io le possa addirittura pensare.
Per adesso a noi i poveri ci fanno comodo poveri, con la loro fame che li costringe a fare cio che vogliamo. Ma un giorno, lo spero per il mondo intero non certo per me che me ne sto meglio con il mio telefonino, tutti i miei elettrodomestici fatti in cina a basso costo, e gli status simbols da europo; si romperanno le palle di fare il ns gioco e decideranno di fare il loro. Speriamo meno cinicamente di come noi facciamo il ns.
Un po come la cina che tutti critichiamo ora perche sfrutta i poveri e i bambini invadendo il ns mercato. Ma che prima, quando la loro economia non era cosi’ forte da disturbarci, nessuno si era sognato di protestare.
Anonimo ( )
una sola cosa: bellissimo post! Avevo letto delle stirerie di bambine pakistane ma del resto non sapevo. e’ bello che ci sia un blog cosi’ sull’irlanda…
Anonimo ( )
no utopie, ora non ci siamo.
quello che scrivi e di nuovo tutto corretto.
ma mi permetto di fare il rompicazzi.
ma una citta diciamo oltre il milione di abitanti, quante probabilita ha, nel 2007 di essere
-pulita
-non inquinata
-senza barboni e/o persone con disagi?
io dico che e mera Utopia (nomen omen). Per carita’, sarei il primo a firmare (e infatti per quanto posso mi impegno, ma non voglio parlare di questo). Ma da li all’essere realizzabile… beh ce ne passa, non credi?
il punto e’ la corretta gestione del problema. la citta’ e sporca? e io mi sbatto per pulirla ogni 4 ore. ovvio, sarebbe meglio SE fosse pulita (risparmio lavoro). ma con i SE e i MA…
oltretutto se vogliamo vedere il lato della medaglia, do posti di lavoro onesti (ok, non un posto da 7000euri al mese, ma pur sempre dignitoso).
alcolismo e droga ci sono dappertutto. certo, sarebbe meglio SE non esistessero. ma visto che esistono (a Dublino, come anche a Perugia come ci insegna il Corriere della Sera) beh allora devono esserci le strutture adatte a gestire nella miglior maniera possibile questo problema.
sul discorso dello sfruttamento delle multinazionali, non mi pronuncio. la carne al fuoco diventa troppa. ci sarebbero storie a riguardo che coinvolgono niente popo’ di meno che l’italianissima provincia di Biella, nel secolo scorso, ma non piu di 50 anni fa.
se non hai nulla in contrario, ti linko!
Gizzo
antonio ( )
utopie forse ti fa comodo scriverlo da un punto di vista romanzato, ma vedi che la sporcizia io la vedo, gli ubriachi idem, e non c’e’ la garda che li porta via.
Definire Smithfield, pieno northside, zona posh di Dublino e’ una cosa che io non mi sognerei mai di fare.
Per il resto, torno a quello che ho detto su Irlandando, i ghetti a Dublino dove sono? Esistono posti disagiati e degradati, ma non esiste un posto dove ci stanno TUTTI i pakistani, ne’ un altro dove ci stanno TUTTI i magrebini. Se vuoi andiamo a bussare alle case di Abbey Street e chiediamo di che nazionalita’ sono tutti quelli che stanno li’, ti assicuro che i risultati sconvolgerebbero quello che tu scrivi.
Anonimo ( )
Tu dici:
“Dublino è una città sporca. Ma nessuno se ne accorge perchè strade e marciapiedi vengono puliti in centro ogni 4 ore.”
e io ti dico:
che Dublino e’ una citta’ sporca e la pulizia che fanno ogni 4 ore, non serve a spazzare via la sporcizia che regna sovrana!
Tu dici:
“Dublino è una città con tanti alcolizzati. Ma nessuno se ne accorge perché appena la Garda ne trova uno lo porta via”
e io ti dico di guardare meglio per strada, perche’ gli alcolizzati sono ovunque, perfino dentro al pub, dove hanno diritto di stare senza che nessuno li porti via!!!
Solo una persona che e’ appena arrivata a Dublino o che non ci ha mai vissuto puo’ stupirsi di quello che scrivi (vedi Agata), perche’ queste cose, sono veramente visibili a tutti, e non c’e’ santo che tenga!!
Capisco che adesso che ti senti Kerouak hai deciso di estremizzare il tutto, ed e’ bello che qualcuno punti il dito sul degrado che c’e’ a Dublino, ma questo c’e’ sempre stato, e va a confermare quello che dice il direttore nel suo blog su quella che e’ l’integrazione in Irlanda.
Di certo non esistono quartieri cinesi o quartieri italiani o quartieri polacchi. Esistono quartieri posh (Castlenock, Ballsbridge, Foxrock) dove si puo’ respirare l’aria nordica dell'”aristocrazia irlandese” ma in tutto il resto, nackaragua la fa da padrona!!! Vedi per esempio tutti i post sui vari forum di italiani in Irlanda, su nackers & co.
Mi dispiace che hai avuto questa scioccante esperienza, ma la realta’ di Dublino e’ anche questa, altro che folletti e fate!!!
Anonimo ( )
…. errata corridge:
knackers non nackers
Anonimo ( )
ah, Dirty Old Town i Pouges la cantavano nell’85
🙂
Gizzo
utopie ( )
esiste un simpatico libretto che forse qualcuno ha letto. si intitola “L’arte di ottenere ragione” ed e’ scritto dal filosofo Schopenhauer. in pratica l’autore indica i modi per ottenere ragione. per esempio confutare le parole dell’altro attribuendone contenuti non espressi (io non ho mai parlato di multinazionali, mai parlato di ghetti stile primo novecento, anzi ho detto proprio che non esistono quartieri ghetto, ma i poveri vivono a fianco a ricchi…), oppure proporre dati irreali (problema alcolismo a dublino uguale a quello di perugia, etc.).
Voi dite che dublino e’ sporca e piena di ubriachi e homeless. mi sara’ sfuggito ma nei vostri blog questo non lo ho mai letto…
Per capire se Smithfield e’ posh o no basta vedere il prezzo al metro quadro o gli investimente del comune (secondi solo ai docklands).
Detto questo non so onestamente se chi mi critica ha visto le cose che io ho visto ho descritto o almeno ne abbia letto sui giornali locali. Ho cercato di dare esempi concreti, se non vi risultano tali parliamone… Critiche e contestazioni sono benvenute e anche se mi piace conoscere la realta’ locale sono qua solo da pochi mesi e non pretendo di avere in mano la “Verita’”. Il nmio stile puo’ piacere o meno. Io solo vedo delle cose e esprimo le mie sensazioni. Nulla di piu’.
gizzo linkami pure se vuoi.
Anonimo ( )
a proposito di Smithfield, non so se posh e’ il termine di adatto, ma sicuramente sta diventando il quartiere piu’ “trendy” di Dublino. Era abbastanza “ghetto” in passato, ma ci sono stati imponenti investimenti di riqualificazione e vi si stanno trasferendo artisti e intelletuali. Un po’ come e’ successo al West Village a New York a cui il modello di riqualificazione si ispira.
Anonimo ( )
utopie, non ho aspettato il tuo consenso.
ribatto un secondo al tuo commento.
-multinazionale. McDonalds? 😀 tipo all’ultimo paragrafo. ctrl+f e lo trovi 😉
-homeless, disagio&co. io parto proprio dalle tue affermazioni. non le metto in dubbio nemmeno per un attimo. solo che quello che tu vedi come un “mascherare la realta’”, per me (che ho un po’ di esperienza nel sociale) sono buone misure per contrastare il problema.
abbiti cura e buon w-end!
Gizzo
Ło-ren-so! ( )
io non condivido troppo del tuo post, cmq piu o meno ho commentato su irlandando.
Grazie del benvenuto comunque, ciao 🙂
utopie ( )
ciao gizzo ti rispondo non perchè voglio avere il tuo consenso ma perchè amo il dialogo e inoltre non mi pare cortese non rispondere ai commenti sul tuo blog.
– ripeto che nel post non parlo di multinazionali. il ragazzo aveva un giubbino di un fast food americano ma se lo avesse avuto di una piccola fattoria irlandese con stesso modalità di lavoro della McDonald non cambiava nulla.
– l’intro non era una critiche alla suore che raccolgono per strada emarginati o al municipio che pulisce i marciapiedi, ma solo alcuni esempi di come non vedendole in profondità le cose possono apparirci diverse da quello che sono veramente (saint exupery docet). Buon week end a te e a Ło-ren-so.
Anonimo ( )
ciao uto. ho visto che hai creato un vespaio con ‘sta storia dei “ghetti”… Rispondimi a 2 curiosità:
1) come fai a trovare certe situazioni? Le leggi sui giornali, fai volontariato, te le hanno dette, .. o cosa? Anche nei tuoi blog da new york o dai balcani parlavi cose che gente che era là da anni non aveva mai notato… vecchio fiuto giornalistico? 🙂
2) dublino è una città ospitale con gli immigrati (italiani compresi)? leggendo altri blog sullo stesso argomento mi pare di aver capito che lo è tranne che per gli italiani che hanno difficoltà ad integrarsi…
Anonimo ( )
…. la gente che vive qua non ha mai notato queste cose? mah, leggendo i vari blog degli italiani a dublino queste cose emergono eccome, se ne parla anche negli svariati forum di italiani in irlanda! ma la gente quando legge, cosa legge, solo le cose che convengono a loro o anche tutto il resto? semplicemente quello che succede a dublino non e’ niente di piu’ di quello che succede in una metropoli europea, solo che magari chi vive qua, da tempo, non ha voglia di ripetere sempre le stesse cose e parlarsi addosso.
up the dub in the pub
Anonimo ( )
in merito alla ospitalita’… un conto sono le indicazioni che gli irlandesi ti danno per strada se ti vedono con una cartina in mano o la chiaccherata al pub o il saluto che gli anziani ti rivolgono se ti incontrano per strada, un conto e’ integrarsi in una societa’, dove per integrazione si parla di assimilare gli usi e i costumi della citta’ che ci accoglie, rinnegando i propri. E non tutti sono pronti a farlo.
Anonimo ( )
a me il problema dell’integrazione con gli irlandesi pare che comunque ci sia. io sono da questa estate a Cork e praticamente non ho un amico/a irlandese, mentre sono molto legata ai tanti europei che sono qua a studiare come me. La sera è facile “fare amicizia” nei pub (come è capitato qualche settimana a me e maurizio/utopie) ma il giorno dopo chi li vede più questi irlandesi tanto friendly? Generalmente gli irlandesi sono legati alle loro amicizie familiari o di infanzia ed entrare nel loro “giro” non mi pare semplicissimo…
Anonimo ( )
ciao mz. che storia ! non mi e’ chiaro se le critiche all’ultimo post sono del tipo “Tutte le grandi citta’ sono piene di emarginati, e parlarne e’ come scoprire l’acqua calda” oppure “Ti sei inventato tutto, queste cose a Dublino non esistono”… o entrambe. ‘nite ‘nite
Anonimo ( )
Utopie utopie, ora dici:
“mai parlato di ghetti stile primo novecento, anzi ho detto proprio che non esistono quartieri ghetto,”
attribuendo agli altri la responsabilita’ di metterti in bocca parole che non hai mai detto al fine di ottenere ragione, ma nel post precedente scrivevi:
“Riguardo ai Ghetti purtroppo noto una certa ignoranza sulla realtà dublinense così come un certo buonismo. Il fatto che noi non vediamo alcune cose non vuol dire che non esistano. Ci scrivero’ il prossimo post.”
Non mi pare proprio che la gente ti attribuisca parole che non hai detto, anzi, a me sembra proprio che tu cambi parola in base alla corrente, ed effettivamente non mi stupirebbe se hai un passato da giornalista…
@tatiana
Come dice Liam in un post su Irlandando e come si e’ detto tante altre volte, un conto e’ la pinta al pub, un conto e’ integrarsi in questa nazione. Avere amici irlandesi e’ difficilissimo, se non impossibile, e’ piu’ facile legare con persone provenienti da altre parti del mondo, che sono approdati qui per svariati motivi.
Oltretutto io i moldavi che lavorano 15 ore al giorno non li vedo, anche perche’ col calar del sole hanno ben poco da lavorare e come diceva nightolo di seats are not for feet, smithfield non e’ posh, hai mai provato a girarci la notte? Il costo delle case e’ cosi’ alto solo perche’ si trova in centro, non perche’ sia un quartiere benestante.
Anonimo ( )
leggendo altri commenti non vorrei che la mia prima domanda (sulle fonti delle info di utopie) possa essere travisata. Volevo solosapere come facesse ad avere info che altri non hanno e non alludere che fosse un cazzaro… io conosco maurizio da alcuni anni e sono della sua curiosità e della sua ricerca dell’anima delle città che visita o in cui vive. Lo ho conosciuto alcuni anni fa a milano, e lui che era la da pochi mesi sapeva più cose di me che a milano ci sono nato e ancora ci vivo…
Anonimo ( )
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ( )
…scusa ma perche’ hai eliminato il mio commento dove suggerivo a markus di essere un po’ piu’ sveglio? che democrazia e’ questa….?
utopie ( )
Caro anonimo 2 cose.
Prima cosa non mettere messaggi anonimi. Puoi mettere anche un nome di fantasia, ma metti un riferimento (sempre lo stesso!) così si ha modo di interagire con te. Lo dico non per me (so chi sei avendo acceso al tuo IP, città e nazione di provenienza, sistema operativo, etc.), ma per gli altri lettori del blog che non hanno accesso ai tuoi dati come me.
Seconda cosa. Gradirei che non offendessi i lettori di questo blog. Un altro insulto come quello fatto nei confronti di Markus (che ho ovviamente cancellato) è sarai bannato.
Se queste regole non ti vanno bene sei pregato di scrivere altrove.
Grazie
utopie ( )
Come diceva mio nonno quando organizzava i pranzi al bosco a base di maialetto e capretto arrosto: “c’e’ molta carne al fuoco”. Andiamo per ordine:
– come faccio a trovare certe situazioni? Nessuna ricetta segreta, semplicemente leggo tutti i giorni l’Irish Time, frequento strutture municipali, sono membro di associazioni e club che operano a livello cittadino, preferisco vedere le strade secondarie alle strade principali, etc. In alcuni casi gli incontri sono casuali. Forse scrivero’ un post in cui decrivo il giorno in cui alla ricerca di un sarto per attaccarmi 3 bottoni del mio giubotto ho scoperto la sartoria africana nelle “secrete” di Abbey Street
– io a dublino non trovo particolari problema di integrazione per gli italiani. Tutto dipende dall’impegno e dall’interesse per integrarsi nella comunita’ locale.
– Il fatto che io frequenti piu’ francesi, spagnoli o polacchi di irlandesi non significa che non sia integrato. Per comunita’ locale intendo tutti gli abitanti della citta’. Non solo i nativi. Io non mi sono mai sentito un immigrato o uno straniero, ma semplicemente un cittadino europeo che per un po’ ha deciso di spostarsi da una regione del sud a una del nord.
– In linea generale l’Irlanda ha un ottima politica per l’immigrazione e l’integrazione degli stranieri ha dei livelli molto avanziati per gli Standard europei. A dublino esiste una buona integrazione e non ci sono forti attriti socili e razziali come in alcune citta’ del nord inghilterra e degli USA dove esistono “ghetti” in vero senso letterario. Questo non vuol dire che non esistano problema sociali ed emarginazione che a volte molti mi pare rifiutino di vedere.
– Il pub non e’ il posto migliore per conoscere irlandesi. Si e’ molto friendly la sera ma poi risentirsi e’ difficile (e spesso non interesante). Come in Italia per altro. Gli amici italiani che scrivono ogni tanto qua non li ho conosciuti in discoteca, ma sono ex colleghi universitari o ex compagni di associazioni. Gli amici irlandesi che ho qua li ho conosciuti in festival teatrali o nel gruppo con cui faccio trekking non il sabato sera a temple bar.
– Non sono un esperto di irlanda o dublino. Anzi sono venuto qua perche’ era una delle poche nazioni europee in cui non ero mai stato e di cui sapevo ben poco. Mi sto documentando e vivo dall’interno la mia esperienza, ma questo non significa che non abbia percezioni o valutazioni errate.
P.S. Grazia “me&dublin blog” sabato mi faceva notare (pasteggiando a the e patatine fritte!?) che le mie risposte ad antonio e nedo/gizzo sono state alquanto burbere. Dubito che gli amici bloggers si siano offesi. Comunque se sono stato troppo ruvido me ne dispiaccio.
Anonimo ( )
utopie, io parlo per me.
le risposte ruvide ci stanno nella misura in cui sono argomentate e non campate in aria. possono essere discutibili o meno, ma se rappresentano la tua idea, bene cosi.
Gizzo
Anonimo ( )
Caro utopie, e’ inutile che parli di IP e mi dici che mi puoi bannare, perche’ io posso scrivere da computer diversi e quindi tutt’al piu’ puoi solo cancellare il messaggio che scrivo e porre una restrizione su un IP nel caso in cui sia statico. Ma se e’ dinamico, o nascosto, mi pare ben difficile che tu lo passa fare!!! Oltretutto, sebbene tu possa usare google analytics o altre cose del genere, non c’e’ mica scritto il mio nome e cognome sopra!!!!
L’anonimo (se ti piace di piu’).
Anonimo ( )
Caspita Maury, hai scatenato un animato confronto, ma se ti conosco non ti dispiace poi tanto! L’importante è che rimanga un animato confronto e non un battibecco dispettoso, in riferimento ad Anonimo che mi immagino saltellante da un computer all’altro per non essere rintracciato!
A me comunque il post è piaciuto molto e concordo con Markus, quella di Maury è viva curiosità e ricerca per le città dove di volta in volta è stato.
Quindi continua pure così e se il democratico sig. anonimo mi darà dell’addormentata pazienza!
Anonimo ( )
non conosco anna, ma penso che conosca bene utopie. maurizio si starà crogiolando soddisfatto di aver innescato un polverone con annessi disturbatori… ç:-D