Italiani in Irlanda
- Il Distratto
Marco, 28 anni, scorpione. Di Pavia. Vive a Dublino dal Marzo 2007. Ha sempre amato l’Irlanda, i verdi prati, la Guinness e le storie celtiche; è venuto a vivere la sua Irlanda. Vive a Dublino. Sviluppa software per la Creative. Un giorno andrà a vedere la Chester Beatty Library, la Custom House o il Trinity Collage. Non c’è fretta. Un giorno vedrà il Museo Nazionale e la cattedrale di St. Patrick’s. Non c’è fretta. Un giorno andra’ a vedere Cork, Galway e Belfast. Non c’é fretta. Chissà magari vedrà i Cliffs of Moher e l’isola di Aran. In tanti mesi non ha mai visto il mare. Eppure dai video degli U2 si vede il mare di Dublino e due strane torri. Ha deciso. Sabato pomeriggio andrà a Howth. Ma non c’è fretta. Anche questo sabato preferisce dormire.
- L’Esterofila
Elisa, 27 anni, leone. Di Verona. E’ venuta a Dublino 2 anni fa. Per 6 mesi ha fatto la ragazza au pair presso una famiglia di Artane. Nel mentre ha fatto un corso di contabilità alla Dublin City University. Poi si è innamorata dell’Irlanda e di John un ragazzo irlandese col quale ora convive a Phitsboro. Lavora come impiegata presso l’ufficio rimborsi tasse della contea. Il mese prossima sarà promossa manager. Parla solo inglese e quando incontra italiani fa finta di essere spagnola. E’ oltre una anno che non torna in Italia, un paese che non sente più il suo.
- L’Italiano Vero
Giulio, 31 anni, vergine. Di Latina. Vive a Dublino dall’Ottobre 2006. E’ venuto qua dice “per migliore l’inglese”. Ha trovato lavoro in un call centre di una multinazionale americana. Lavora per il mercato italiano dalle 7.30 alle 16.30 tutti i giorni. Per 8 ore risolve problemi a clienti brianzoli o lucani. Nel suo dipartimento lavorano 34 italiani, che sono anche i suoi amici. Vive con una coppia di Caserta. A volte cena con dei colleghi (la sua specialità è la pasta alla Norma che lui fa con il Cheddar non avendo trovato la ricotta secca). Ogni primo venerdì del mese fa una pubbata con gli italiani residenti a Dublino. Si ritrovano sotto lo Spire. Bevono birra e parlano di bagni senza bidet e di come mangiano male gli irlandesi. Il primo Novembre è tornato in Italia. In aereo il comandante ha dato alcune indicazioni. Non è riuscito a capirle.
- Le Avventuriere
Carla e Fiorenza, 22 e 23 anni, entrambe bilancia. Di Messina. Vengono questa estate a Dublino, vorrebbero passare qualche mese e migliorare l’inglese. Cercano un lavoro in qualche ristorante o pub. Il livello di inglese è elementare. Non sapevano che servisse un curriculum. Lo scrivono qua. Carla indica come livello di inglese “sufficient”, Fiorenza invece scrive “so so”. Dopo un mese non hanno ancora trovato nulla (la stagione sta finendo). Alla fine trovano un posto da lavapiatti in un ristorante italiano di dublino sud. Resistono tre settimane. Poi tornano in Sicilia.
n.b. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.
Pic: Tagliatellata tra italiani a Dublino
Song: Elio e le Storie Tese – La Terra dei Cachi
Link: www.irlandando.it
Anonimo ( )
se con gli altri due post hai scatenato la rissa verbale, con questo piu’ d’uno smettera’ di salutarti… 🙂
Anonimo ( )
che c’e’ di male a frequentare italiani? magari ci si diverte insieme e si hanno riferimenti (non solo linguistici) comuni. credo sia piu’ “sano” frequentare connazionali piuttosto che rifiutarli a priori…
Anonimo ( )
Non ti conosco e ti seguo da poco. Non so a quanto il tuo sarcasmo possa arrivare. Se questi personaggi davvero esistono, e sono davvero così, lasciamelo dire: ma che gente frequenti? Non so chi metterei nell’ordine dal peggiore in giù. Forse l’esterofila…gli altri invece mi fanno un pò pena, ad essere onesto.
Anonimo ( )
ciao mauri. non so quanto possano essere vere, verosimili o irreali le descrizioni che hai fatto, ma il post non mi è piaciuto. ho letto un atteggiamento giudicante tra le righe che non mi gusta mucho…
Anonimo ( )
Io invece l ho apprezzato, non solo per l accurata descrizione (so per certo che questi tipi di vita qui esistono tutti e sono eccezzionalmente veri).
Ci sono pero 1000 altre sfumature diverse dello essere Italiani a Dublino. Non e’ mica un giudicare, Marika, solo fare una rappresentazione di chi c’e’ e vive qua.
D’altronde ognuno ha bisogno di essere felice e di vivere la vita nella maniera nella quale piu gli aggrada. Io non giudicherei se quello di Latina vuole lavorare nei call centre a Dublino quando potrebbe farlo comodamente a Roma.
O se LE tipe di Messina si sono fatte una esperienza con pochi frutti ma almeno provata.
Io e Utopie potremmo riconoscerci pure nella descrizione di qualcuno dei sopra citati.
Io un po sono esterofilo quando lavoro…altrimenti sai quanti turisti Italiani mi attaccherebbero la pezza?
Nonostante tutto amo L Italia cosi’ come e’ fatta e frequento Italiani a volte. Frequento colleghi Irish pure, che posso considerare piu che colleghi..
Insomma tutti hanno aspettative diverse da Dublin: buono stipendio, masochismo (il sentire ancora piu la nostalgia di casa), lavoro sicuro, esperienza, amore, inglese, il poter dire al paese :”io vivo all estero”.
Tutto sta in come sei felice nel farlo
Io quando vado in un coffe shop italiano parlo Inglese, i camerieri mi scoprono subito, per l accento o per la faccia: e si incazzano di brutto.
Conosco uno poi che dopo avermi spiegato come e’ bravo nella sua multinazionale a lavorare nel call centre, si rivolge a me con aria di sufficenza e fa: “e te che fai…il cameriere?”
Conosco altri che continuamente si lamentano dalla citta’, della cultura, della vita qui…e non se ne vanno.
Poi conosco altri FELICI, o per lo meno SODDISFATTI
gabro
Anonimo ( )
Maurizio, vieni alle ns pubbate. Non parliamo dell assenza dei Bidet e nemmeno del campionato di calcio, (bhe non tutti)
Sono solo incontri con persone che hanno 2 cose in comune: Italiani in Irlanda. E non si svolgono mangiando pasta alla ricotta, bensi’ bevendo birra scura.
(anche se a un po di pasta fatta bene non direi di no)
Gabro
utopie ( )
non mi dispiace essere apparso sarcastico o giudicante. mi sono stancato di una visione dell’irlanda e di dublino in cui tutti sono felici e tutto è perfetto. questo non vuol dire che i personaggi descritti siano la fedele e unica rappresentazione dell’italiano in irlanda. ognuno puo’ fare quello che vuole. non esiste un modo “giusto” o “normale” di vivere la propria esperienza irlandese. io unicamente vedo e annoto. trovo bizzarri gli eccessi (rifiutarsi SEMPRE di parlare e incontrare italiani o incontrare SOLO italiani mi appaiono tali). Personalmente io frequento persone che condividono le mie passioni, a volte sono italiani spesso no. una partita di calcetto con i colleghi italiani e magari una pubbata con gabro e gli irlandiani di dublino ci può stare ogni tanto. spero quest’ultima a breve (sempre che vi vogliano con loro dopo questo post…).
Anonimo ( )
concordo con gabro. la descrizione degli italiani a dublino è perfettamente veritiera. Non ho mai conosciuto “esterofili”, ma di “italiani veri” e “distratti” è piena dublino e l’irlanda. peccato (per loro intendo che chiusi nel loro guscio non vivono in pieno la loro esperienza di vita overseas).
giulia
Anonimo ( )
a chi critica tanto gli italiani che frequentano solo o prevalentemente connazionali vorrei chiedere cosa fare per farsi amici gli irlandesi. io sono mesi in irlanda e vi assicuro che non è facile (e non solo per l’accento che qua a cork è terribile…).
utopie ( )
cosa fare per avere amici irlandesi? non lo so. non credo esista una ricetta. come ho detto nei commenti del precedente post non credo che in irlanda sia più difficile che altrove. dipende da noi.
faccio un esempio. sabato scorso avevo 3 possibilità: starmene a casa a mangiare una piazza goodfellas prosciutto e ananas guardando la versione inglese di “chi vuol essere milionario”, andare ad una festa di italiani a bere birra e farmi qualche canna, andare a un Jazz Guitar Recital al Rathfarnham Castle dove suonavano Daniel Corzo e Hugh Buckley. Ho scelto la terza opzione. Ho chiamato una mia amica polacca e con lei e i suoi 2 coinquilini sloveni abbiamo visto il bel concerto nello splendido castello. Eravamo tra i pochi non irlandesi e io l’unico italiano nella saletta medioevale. durante la pausa bevendo merlot abbiamo conosciuto Paul e Daniella a che alla fine essendo senza macchina ci hanno riaccompagnato a casa dopo qualche pinta in un pub. Io e la polacca per sdebitarci gli abbiamo offerto un pranzo il giorno dopo al ristorantino che c’è sotto il Casteltown House alle porte di Dublino. Ora ho due nuovi amici irlandesi con cui tra una settimana andrò ala Wexford Wildfowl Reserve.
Ło-ren-so! ( )
è vero che dal post trapela un po’ del tuo “snobismo radical-chic”, ciò non significa che gli stereotipi che hai descritto non esistano. Poi ognuno vive la sua esperienza come meglio gli pare però in effetti a volte resto perplesso anch’io 🙂
Concordo totalmente sulla questione degli amici irlandesi… mi pare che alcuni si aspettino che gli piombino in testa… poi rovescio la domanda quanti di voi in italia hanno amici immigrati…?
Anonimo ( )
ciao cugino non ho mai risposto a un ‘blog”, conosci bene le mie difficoltà col net, ma come italiana all’estero mi sento in “dovere di dire la mia. non vivo a dublino e non conosco gli irlandesi ma credo che gli italiani fuori dalla penisola siano un po’ tutti simili. ci schifiamo quando sentiamo la nostra lingua per strada e evitiamo di parlare per farci riconoscere e la sera organizziamo cene a basa di pasta e parmiggiano con l’amico del collega del nonno del cugino……..italiano.
Vivo da un anno a Lione, mi vergogno quando vedo Berlusconi in tv o quando la stampa parla dei Savoia e delle loro assurde pretese ma mi manca da impazzire il cornetto la sera e il c cappuccino la mattina. Cosa darei per qualche risata la mattina alle 7 nella super linea D del metro senza conducente.
Banale, forse ma non credere di essere molto differente dai connazionali all’estero.
P.S. invece di andare a Liverpool vieni a Lione é più carina e si mangia meglio!!!!
utopie ( )
ciao cugina. parenti e amici no, ma come li ho trovati a dublino (dentro la mia azienda c’è anche un starbuck) sono sicuro che anche a lione cercandoli troveresti ottimi cappuccini e cornetti come a roma. senza contare le prelibatezze dei Bouchon lionesi che in italia non trovi… peccato che a lione sia pieno di francesi…
per il 2007 ho finito le ferie se ne riparla nel 2008 per visite francesi. A bientôt!
Unknown ( )
Utopie, non tradire il nome del tuo blog e non stancarti di raccontare che in Irlanda si è tutti felici..perché io leggo le vostre storie per avere un filo di speranza. Per riuscire a trovare una possibilità che forse non avrò mai, ma che mi piacerebbe avere. leggi i tuoi primi post..quello del 3 maggio…mi ci ritrovo tanto.
utopie ( )
Patrizia hai letto l’ultima frase del mio ultimo post? Io sono sempre entusiasta di Dublino e per nulla pentito della decisione di venire qua. Pero’ i sogni nascono e si costruiscono con le nostre azioni e venire in Irlanda non basta per trovare lavoro, amici, amore, serenità o quant’altro. A differenza dell’Italia qua ce la puoi fare con le tue forze anche se non fai parte di corporazione o mafie. Però non voglio creare illusioni: se non hai determinazione e qualità nessuno ti regala niente e qua non c’è la famigliola a cui aggrapparsi…
Io ti aspetto da queste parti e se e quando sarai qua ti mostrero’ le meraviglie che non riesco a descrivere con le parole di un blog.
Anonimo ( )
la penso come patrizia. utopie lascia la cronaca e facci immaginare un paradiso. lo sappiamo tutti che non esiste un paradiso in terra ma è così bello pensare di si…
utopie ( )
non è facile parlare di sogni senza creare illusioni. tengo nascosto il cronista che è dentro di me e ci provo… 😉
Shane ( )
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Io vi scrivo in inglese, I’m an Irish guy living in Italy for the last 5 years my situation is a little strange and different, in 2002 myself and my now wife(Italiana)were living in Dublin working for American(or whatever they’re called companies)I’m originally from Co.Cork so I don’t have that bullshit Dublin arrogance,remember Dublin is shithole that became something not a city of culture or art like Naples for example,anyhow we decided to move and live in Abruzzo 5 years ago and yes people said including my parents WHAT? OK it’s not Dublin with it’s saturday nights of drink & sex or for that matter Cork or Galway but for me it was an escape from an Ireland that had cahnged so much I couldn’t recognise anymore it’s people,and so we left ! maybe I didn’t realise certain things here in Italy at that time but I was prepared to suffer and work hard and I mean hard (not a call centre my friends with small hours and good money)the opposite,anyhow after 5 years I find myself without a job in this moment but always glad to have left that Dublin hole,I learned another language and a beautiful one another culture and a beautiful one(ok every country has it’s badpoints)we have 2 smashing girls who smile and play and are loved by all people around them (in Dublin they would have become robots of our money obsession in Ireland),our climate and food are superior and Yes the Italians complain but they do because they don’t know the absolute shit the Irish and English and many more Nordic countries eat,the stress in Italy is crazy no doubt but you can use it to your advantage as well it’s just part of life at the start I thought these people were crazy but then you learn it’s just there way of expressing themselves in Ireland we don’t have this shyness,timiness hidden by drink &now drugs so we can become great guys on a saturday night my friends great people are people who smile everyday who invent who converse without making themselves sick so then there moods become a serious problem, so Italians take it easy on Italy because like every land it has it’s ups & downs but for me it’s number 1 and even if one day I return to “my Ireland” i will always love Italy “Porco…”
If you want to experience Ireland the right way travel all around it even alone Irish are welcoming and Dublin is Dublin breathe the air in county Kerry watch the sheep in Donegal talk to the people in Connemara and Clare but don’t and I mean don’t judge Ireland by it’s pathetic capital
Anonimo ( )
“Parla solo inglese e quando incontra italiani fa finta di essere spagnola”.
Mah! Diciamo che un atteggiamento del genere si ha: –
1. Quando sei qui da pochissimo.
2. Quando per ragioni tue hai lasciato l’Italia sbattendo la porta.
Ammetto che alla tenera età di diciannove anni (nel 1992, quando approdai a Dublino) avevo quell’atteggiamento anche io ma poi le cose sono cambiate. La ragazza che finge di essere spagnola si renderà presto conto che l’italiano é una lingua di gran lunga più armoniosa dello spagnolo. Che gli italiani si avvicinano molto di più agli irlandesi di quanto un iberico si possa sognare. Che ogni tanto va bene mangiarsi un piatto fumante di pasta invece di cod and chips.
Quando vedo italiani in difficoltà, li aiuto, perché non dovrei? Sono miei connnazionali. I turisti italiani non “t’accanno la pezza”. Si dimostrano sempre grati dell’aiuto ricevuto, sorridono, ti danno una pacca sulla spalla e proseguono per la propria strada.
Gli italiani frequentano gli italiani durante i primi tempi, così come i francesi stanno con i francesi e così via. É normale. Poi, col tempo, lavorando, si conosceranno anche gli irlandesi.
Per quanto riguarda parlare inglese al ristorante italiano no, ragazzi, per piacere 🙂
Baci a tutti gli italiani in Irlanda.
Anonimo ( )
A chi trova difficile conoscere irlandesi… mah! A costo di passare da alcolizzata vi posso dire che il pub é un ottimo inizio. Quando si va nei locali in Italia si sta seduti al tavolo mentre qui si tende a stare in piedi o bere al bancone del bar. In questo modo é più facile dare una spallata per sbaglio a qualcuno, cominciare a chiacchierare o perfino tacchinare o essere tacchinati.
Fuori dal pub, il lavoro. Qui si usa andare al pub dopo il lavoro il venerdì sera. Aggregatevi, fate comunella, la birra vi aiuterà a chiacchierare con più agio e slancio.
Personalmente non ho mai avuto problemi a conoscere irlandesi, sarà che quando sono arrivata io, gli italiani erano davvero pochissimi (I was a novelty) e la gente era incuriosita.
Inizialmente vi verrà naturale stare fra di voi italiani, until you find your feet.
E per finire, gli italiani all’estero cuccano sempre alla grande.
Per quanto riguarda avere o meno una visione rosa di Dublino, non sono d’accordo. Utopie spesso parla del traffico dubline che, vi assicuro, manderebbe in bestia un santo. Io credo che da ciò che scrive trapeli tanto amore per l’Irlanda, pur essendo cosciente del fatto che la perfezione non esista da nessuna parte (il bidet manca a tutti).
Un abbraccio a tutti (e sorridete che oggi c’é il sole).
Anonimo ( )
ciao,
solo oggi leggo il tuo blog.
molto interessanti le tue parole ed il tuo stile.
vivo a dublino da 1 anno circa e mi sono sorprendentemente ritrovato nella descrizione dei personaggi.
non di uno, ma di tutti!
vivo da un anno qui e sono riuscito a vedere solo bray e howth(che non so pronunciare).
vivo da un anno qui, lavoro con italiani e preferisco trascorrere una serata da solo a casa che accettare l’invito per vedersi una partita insieme(con pizza annessa…).
vivo da un anno qui, sono arrivato per imparare “la lingua”, ma quando andrò via, continuerò a non capire le istruzioni in inglese del pilota…
take care!
Anonimo ( )
Sono a Dublino da più di un anno.
Ho letto incuriosito i vostri giudizi su questa città che non merita nemmeno di avere un nome, ma volevo soffermarmi su una cosa… importante.
Avendone sentito così tanti dei vostri giudizi…
Il giudizio è una comparazione, fondamentalmente… alla fine si tratta di comparare la vita qui con quella che si è avuta in passato in altri luoghi… da cui i vostri giudizi cosi diversi… Ed è semplice a dirsi… come questa ragazza qui su che dice che nei bar in italia si sta seduti ed è difficile far amicizia… per non essere censurato ti chiedo da dove "cavolo" vieni!!! Che razza di vita hai avuto?
Vite vuote, posti vuoti, persone vuote… ed ecco che in comparazione una città "così" vi può sembrar bella… vi capisco, non temete…
Tenetevela stretta stretta… Io parto!