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St. Patrick’s Day



A Dublino questa settimana come tutti gli anni è ritornato il St. Patrick Day con la sua sfarzosa parata per le vie della città. Il migliore Paddy’s Day da diversi anni, dicono da queste parti. Forse perché accompagnato da uno splendente sole. Non avevo mai visto la parata di San Patrizio. Non ero mai stato in Irlanda prima di trasferirmi a Dublino la scorsa primavera e associavo la parata solo alla sfilata prevalentemente di orgoglio gay che si svolge a New York ogni anno.
San Patrizio non è solo la parata, ma un festival lungo cinque giorni con oltre 3000 danzatori, performers e musicisti proveniente da ogni parte del mondo. Poetici i Pearl nei docklands con il loro spettacolo di “Plasticians Volants”, musica e fuochi d’artificio e divertente il St. Patricks Festival Comedy Circus al Tripod la sera con il surreale Dave McSavage. St. Patrick è anche una grande festa per adulti e bambini e Merrion Square per cinque giorni diventa un gigantesco playground: baby rave, cacce al tesoro, trampolini, giostre, artisti di strada, fanfare, hip hop e breack dancers, skate exhibition, gospel africani, tamburi brasiliani, danze catalane, raccontatori di favole, rassegne di cortometraggi, ricostruzione di giochi antichi.
Nel giorno di San Patrizio si riversano sulle strade di Dublino quasi un milione di persone. La parata parte da Parnell Square e attraversa tutto il centro città da nord a sud. Migliaia di turisti si stipano con ridicoli capelli verdi e trifogli dipinti sulle guance. Un grande e incontenibile rave. Per vedere la parata gli irlandesi e i turisti si portano scale da casa, si arrampicano sui monumenti, sulle cabine telefoniche e sui tetti, si mettono sulle spalle di compari, salgono in piedi sulle macchine parcheggiate vicino al percorso.
Io mi muovo per la città, come ipnotizzato, seguendo l’architetto, incollandomi al suo braccio. Il sole, nella tarda mattinata, diventa caldo. Ci fermiamo dalle parti di Dame Street. Improvvisamente risuona sulla strada il rumore di una corsa e il vociare di un gruppo di ragazzi. Apro gli occhi e mi guardo attorno come stordito. L’architetto m’indica il gruppo. E’ un gruppo di skangers, giovani, vestiti con tute con cappuccio e sneakers che approfittano di San Patrizio per fare un po’ di vandalismo (generalmente il 17 marzo è “tradizione” bruciare una dozzina di macchina nei quartieri del nord come Finglas). Gli skangers mi passano a fianco e un tipino biondino e slavato mi chiede se voglio del fumo. Rifiuto.
Un’agitazione crescente annuncia che la parata sta arrivando. Dapprima vedo una marching band che con le sue fanfare copre il rumorio della folla, poi è una festa di bande, ballerine in bikini floreali, coreografie celtiche, caroselli circensi, sbandieratori in pantacollant colorati, bikers d’acciaio enormi, dragoni di seta animati e aquiloni giganti. La gente è coinvolta nella parata e batte le mani, si lascia toccare dai funamboli, ride delle acrobazie dei giocolieri, sventola bandierine irlandesi e balla le musiche delle orchestre. La Garda protegge la parata rischiando più volte di essere travolta.
Le parate vanno vissute dal vivo. Non viste in tv. Dall’interno si viene coinvolti in un grande happening e si rimane storditi come ubriachi. Sono le dozzine di bande e le coreografie della parata l’anima del giorno di San Patrizio e ovviamente la birra a fiumi. La sera del Paddy’s Day si va alla ricerca della Guinness verde, la troviamo al sesto pub visitato, lo storico McDaid’s. A quel punto della serata mi ritrovo anche io un trifoglio dipinto sulla guancia e un idiota cappello verde sulla testa.

Pic: St. Patrick Day, Dublin
Music: Haut Debit – Funky Rabbit
Link: www.stpatricksday.ie


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