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La casa dei mille post it


Lo ammetto. Questa primavera è stata la mia migliore stagione da quando sono a Dublino. Uno dei motivi principali della mia serenità è il mio nuovo appartamento e le mie deliziose coinquiline con cui condivido gran parte di queste lunghe serate primaverili. Si è creato un perfetto meccanismo con la ripartizione di specifici ruoli (tra i miei ci sono anche quelli di “lady cleaner”, chef e raccontafavole) e mai scambierei la mia casa tra i docklands e il quartiere georgiano per un mono o bilocale da dividere con solo me stesso. Non è stato sempre cosi’. In particolare i mesi invernali nella casa di Artane sono stati un inferno. Dopo i primi tempi in cui la convivenza era molto piacevole con incontri, dialoghi, amicizie, a volte amori (quasi come tornare dopo diversi anni studenti fuori sede) negli ultimi mesi prima di andare via è stata una tortura e ho passato le ultime settimane nella più completa incomunicabilità e alla fine ci si relazionava solo con post it e bigliettini sparsi per casa. Anche a causa dei nuovi assurdi coinquilini che erano arrivati nella casa di Rosemount Avenue negli ultimi tempi. Quello che segue è una fedele descrizione di alcuni coinquilini che ho incontrato nella casa di Artane. Erano tutti francesi, casualmente. O forse non è stato un caso?

  • Nonno Nerd

Alphonse. 28 anni. Ha lavorato due mesi in Google in autunno e per quattro mesi si mette senza successo alla ricerca di lavoro. La routine quotidiana è sempre la stessa. Alphonse si sveglia alle 8.30, fa colazione, si doccia, si sbarba, si veste elegante con scarpa lucida, camicia stirata e maglioncino di cashmere, si riempie d’acqua la sua google jug comprata su internet. Alphonse alle 9 si siede nella sua poltrona vicino al caminetto in soggiorno. Alphonse accende la tv, apre il laptop, manda qualche cv e poi gioca a scacchi con il computer. Con un occhio alla tv e un occhio al monitor. Così tutti i giorni nella stessa posizione fino alla 1 di notte. Uniche varianti di Alphonse la passeggiata al St. Anne’s Park la domenica mattina e l’uscita in centro per un cinema il venerdì sera. Alphonse col tempo era diventato parte dell’arredamento, una presenza discreta e malinconica che si confondeva con la cassettiera.

  • L’Uomo in Giallo

Thierry. 25 anni. Ragazzo bretone in cerca di fortuna a Dublino. E’ rimasto solo 2 settimane ma ha lasciato un indelebile ricordo nella casa. La sua caratteristica principale era il pisciare nel lavandino. Cosa che lui riteneva perfettamente normale. Il simpatico Lord Byron francese sosteneva che il bagno non era sufficiente per tutti e che visto che era diviso in due (da una parte il water, dall’altra lavandino e doccia) che “c’è di male a fare i propri bisogni sul lavandino? Se volete ci butto un po’ d’acqua sopra dopo”. Una sera per questa simpatica abitudine Thierry si becco’ un bel pugno sul grugno da un francese meno tollerante di me. Dopo quarant’otto ore “The Yellow Men”, come lo chiamavamo noialtri, era a dormire e ad espletare le sue funzioni in un ostello del centro.

  • La Checca

Jérôme. 23 anni. A Dublino per fare uno stage di 10 settimane. La sue principali caratteristiche erano due. La prima quella di parlare con la sua stridula vocina agli italiani con l’atteggiamento di chi sta parlando con scarabei stercorari. Il primo giorno conversando in francese con gli altri transalpini della casa, non sapendo che io parlo francese aveva detto di me: “Ma perché hanno dato all’italiano anziano la camera più bella della casa?”. La seconda caratteristica era quello di depilarsi completamente sulla vasca del bagno. Dopo di che non riprendeva i suoi simpatici peli intasanti. Indovinate a chi toccava raccogliere le schifezze armato di guanti di gomma?

  • La Puttana

Magalie. 26 anni. Parigina con un lavoro come PA a Coolock. L’appellativo di “puttana” (in italiano) lo aveva da prima che arrivassi io. In effetti Magalie era odiata da tutti gli italiani che avevano convissuto con lei e da quasi tutti i francesi. Forse perché conviveva con un irlandese nella sua camera pagando come fosse una singola senza aver mai chiesto agli altri coinquilini se la cosa andava bene, forse perché fumava liberamente dentro casa nonostante la cosa fosse vietata, forse perché non faceva vita sociale ma passava tutto il tempo che era a casa nella sua camera, dove dormiva, mangiava e si faceva bombare dall’irlandesino che disoccupato la attendeva tutto il giorno seminudo chiuso in camera, forse perché aveva abitudini igieniche discutibili (l’ho vista che si asciugava con l’asciugamano mai lavato usato come tappetino scendi doccia nel bagno). Quando se ne è andata ha lasciato la sua camera in condizioni indescrivibili. Tanto che il nuovo inquilino francese trovatosi di fronte una stanza mai pulita da mesi con moquette fradicia, piatti sporchi dietro l’armadio e materasso intriso di inquietanti fluidi si è rifiutato di dormire in quella stanza e ha minacciato di denunciare l’agenzia con cui aveva prenotato la stanza.

  • Il Guru

Yanick. 37 anni. Francese di origini armene. Appena arrivato ha voluto fare il capetto e ha ritoccato completamento l’arredamento (tutto tranne la poltrona con il Nonno Nerd seduto sopra). Ha voluto riorganizzare la casa e darci ordini sulla condotta da tenere. Regole che lui ovviamente non riteneva fosse tenuto rispettare. Si era presentato come persona spirituale e dal grande karma, ma nella casa si comportava da bulletto di periferia. Prima di lavorare in un negozio online di verdure biologiche faceva il cameriere. Quindi si alzava tardissimo e tornava a casa verso mezzanotte, dopo un’oretta di placida chiacchierata con Nonno Nerd guardava la tv fino alle 3 del mattino al massimo del volume nella living room che era proprio sotto la mia stanza. Immancabilmente prima di andare a letto si faceva 2 o 3 cannoni consecutivi e spesso qualcosa di più forte che lui sosteneva essere incenso. Io in quel periodo mi alzavo alle 6.30 del mattino e per oltre un mese non ho praticamente dormito. Con l’arrivo del bullo ho capito che dovevo cambiare casa e alla svelta. Possibilmente senza più francesi tra i piedi.

Pic: Post it slide show
Song: The Bonzo Dog Doo-Dah Band – Humanoid Boogie
Link: www.celtichalls.com


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