Riflessioni
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New York New York


giovedì, 29 giugno 2006
Sono arrivato. Dopo aver dichiarato di non aver commesso azione depravate, svolto attività di sabotaggio e genocidio e preso parte alle persecuzioni associate alla Germania nazista supero la dogana. Viaggio divertente, venendo da Palermo in aereo sembrava di essere nel cast de “I Soprano”.
A New York supero il jet lag e in oretta arriva alla mia casa per le prossime settimana. Si trova in Riverside Drive fronte il fiume Hudson parallela a Broadway, Upper West Side (il quartiere dei liberali, degli ebrei e degli artisti) a fianco del Central Park. L’appartamento è bello peccato che d’inverno ci siano le merdone (per non cagliaritani “ratti”) e d’estate i baccarozzi (per i non romani gli “scarafaggi”).
Oggi ho fatto la mia corsetta sul Riverside State Park con immanbile Ipod e dopo robusto breakfast a base di bacon, pane tostato e uova strappazzate sono arrivato a piedi (percorrendo la Broadway) al Dinancial District passando per Central park, Lincon Center, Empire State Building, Time Square, City Hall. Quasi tutta New York in un giorno. Nel tragitto ingurgito hot dog, baggels e centrifughe ipersalutistiche. Al ritorno per proteggermi da un accuazzone estivo mi rifugio da Fairway un mercato gastronomico con scaffali di generi alimentari che sembrano un museo.
Domani si lavora. Oggi mi sono fatto un’idea della città.