Da Central Park a l’ East Village
Sabato sera. Ieri mattina consueta corsetta al riverside park e poi doccia, muffin al mirtillo da Frederick e caffe’ americano allo starbuck. Il pomeriggio tutto si blocca. C’è Italia – Ukrania. Io n’approfitto per attraversare Duke Ellington Avenue e farmi un giro a Central Park. Anche nel caldo e umido pomeriggio newyorkese non mancano i maniaci del jogging e quelli del roll tor (una sorta di scarpe da tennis con rotelle rettrabili). E’ un bel pomeriggio e faccio qualche foto intorno al lago e poi vado al vicino american museum of natural
Nel tardo pomeriggio ritorno a casa. Scendo una fermata dopo la mia e finisco a harlem. Ormai è un quartiere tranquillo, ma come esco dalla stazione per farmi un block a piedi e vedo solo case decadenti e neri: confesso di spaventarmi. Siamo pur sempre nella patria delle divisioni sociali e trovare una coppia mista per strada è assai arduo da queste parti. Com?è lontana Londra o Amsterdam… Torno a casa salve e stupito dei miei pregiudizi.
La sera esco nell?East Village, un quartiere moderno, decadente, a volte banale, ma sempre affascinante. Il quartiere prende il nome dal Greenwich Village, ma ha poco in comune con il “village”. Con mia cugina tra i ristoranti con ogni tipo di cucina ci fermiamo al cafe orlin (41 St. Marks Place). Io ordino un ottimo pollo spezziato e un merlot. Dopo cena, finito un cruento temporale estivo, giro per il quartiere.