The Cave – Mosaic Man
Incontro nel suo studio appartamento di “The Cave” nell’ East Village Jim Power, chiamato “Mosaic Man”, un vecchio artista. “Mosaic Man” è uno degli ultimi surpestiti dell’East Village anarchico e rivoluzionario, dove c’erano i “free garden pot”, gli edifici occupati da squatters e la quasi assenza di polizia, che metteva raramente piede da queste parti. Negli anni 60 era uno degli artisti più conosciuti di NYC, ma ora per sopravvivere riceve un indennizzo mensile dai sui ex allievi diventati spesso ricchi designer o artisti alla moda.
“Da queste parti c’erano lotte estremamente violente.” – mi dice – “Ma era tutto incredibilmente artistico da queste parti… l’arte era la vita. Non c’era il tempo dell’arte e il tempo della vita. Tutto era mescolato insieme. Un insieme esplosivo e difficile”.
“Ora ti sembra tutto belle e artistico” – dice Mosaic Man sorridendo – “ma quando siamo venuti qui tutti i vetri erano rotti, non c’era la fogna, non c’era isolamento dal freddo e dal tetto entrava pioggia e neve. Dormivamo su stuoie di canapa combattendo con i ratti che entravano liberamente. Un ottimo posto per un artista!”
Ora è una specie di MoMa underground con le pareti coperte di iscrizioni esoteriche “Welcome to the Mud Lotus / stemless . . . precious / kick your xmas / habits or solve liquids solid or / modify your memoirs of future calamities / for a more honest report / when we have a good sit.”
“The Cave” (la Caverna) era una vecchia palazzina abbandonata al St. Marks Place che fu occupata da un gruppo di artisti. Negli anni ottanta si decise di abbatterla ma poi grazie alle proteste dei tantissimi movimenti spontanei venne salvata e dichiarata “monumento cittadino”. Ora la palazzina è stata acquistata da un gruppo privato e Jim Power che ha abbellito con estrosi mosaici tutta St. Marks Place e il suo labrador giallo devono essere sfrattati. Mosaic Man rischia di diventare un homeless.