Incontri
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New York Subway – That is such New York


La nevrosi da benessere dei single uptown, la società a parte degli impiegati di Wall Street, l’estro funky degli artisti, lo sfacciato lusso degli appartamenti di Park Avenue, il tempo libero in Central Park, la molteplicità di razze, stili di vita, costumi. I manager e i camerieri, i mafiosi e i detective, i taxisti e gli skateborder, le celebrità e i figli di nessuno. La rappresentazioni di New York, numericamente significative, non hanno tralasciato nessuna delle molteplici sfumature che vivificano la città, neppure le più aspre. I film di Spike Lee, le opere di Keith Haring, le canzoni di Lou Reed, i romanzi di James Baldwin. Narrando la Grande Mela in toni realistici è inevitabile tralasciare il degrado, la desolazione, le oscure vicende umane che abitano gli angoli delle strade. Sono aspetti della città vividi e visibili quanto la magnificenza delle sue amenità. Sono contraddizioni astrusamente integrate alle caratteristiche della città che, in modo difficilmente comprensibile, diventano parte dell’identità metropolitana, contrassegni accettabili e accettati.

Due giovani con vestiti Ralph Lauren scendono nella metropolitana Columbia Circus. Alcuni topi scorrazzano tra le rotaie. Il treno non arriva. I secondi si dilatano in ore apparenti a causa di un”impazienza tutta newyorkese. Un uomo afro-americano dorme ubbriaco su una panchina. Sul volto mesto è possibile inventare storie di completo abbandono. I ragazzi con vestiti Ralph Lauren osservano in silenzio la noiosa attesa. Uno di loro commenta: “That is such New York” (E’ proprio New York).