Intrepid Sea Air Space Museum
Per 63 dollari potete acquistare il citypass, blocchetto di biglietti che vi da accesso (risparmiando) alle 5 maggiori attrazione di NYC (American Museum of Natural History & Rose Center, Guggenheim Museum, The Museum of Modern Art, Intrepid Sea Air Space Museum, Circle Line Sightseeing Cruises, Empire State Building Observatory). Delle 5 l’Intrepid Sea Air Space Museum non mi suscita grande interesse. Aspettando però la Crociera Circle Line che parte a fianco do un?occhiata. Anche se mi pare il solito baraccone americane tutto patria e imperialismo.
In effetti è così e gli antimilitaristi dovrebbero evitare questo museo che si trova al Pier 86 ed è costituito da alcune navi. Tra queste la portaerei USS Intrepid, il cacciatorpediniere Edison e il sottomarino Growler. La parte centrale della mostra si trova all’interno della portaerei, dove sono esposti aeromobili di tutte le epoche. Si va dai primi tentativi di volo fino all’Apollo sceso sulla luna. Tra gli aeroplani esposti sul ponte di volo c’è l’A-12 Blackbird, l’aereo più veloce al mondo. All?esterno c?è anche un Concorde visitabile anche all?interno (pare che dopo la nota posizione della Francia sulla guerra del golfo, nelle guide del museo l?aereo risulti di fabbricazione solo inglese e non più ?anglo-francese?come scritto fino ad alcuni anni fa).
Il tutto non ti sconvolge. Per provare emozioni però andate al teatro all’interno della portaerei, ogni mezz’ora c’è un filmato che parla della storia della USS Intrepid (costruita nel 1943, lunga 266 mt., partecipò alla Seconda Guerra Mondiale e alla guerra in Vietnam). Vengono intervistati vecchi marinai (tra cui uno strepitoso italoamercano, tale John Berghetti) e aviatori giapponesi (la portaerei subì l?attacco di 9 kamikaze). Alla fine gli americano escono singhiozzanti e i non europei comunque con gli occhi umidi. Anche i pacifisti che detestano la retorica della patria come me. Se andate a NYC non perdetevi questo filmato di poco più di 25 minuti. Vi aiuta a capire perché gli americani hanno la bandiera a stelle e strisce fuori casa anche quando non partecipano ai mondiali di calcio.