Beat Generation

Good Bye


So che sarà difficile per voi passare le vostre ore di ufficio e le pause delle vostre ferie senza vedere le mie foto e ironizzare sulla mia pinguedine ma con questo post il blog finisce. In realtà pensavo di scrivere solo per una settimana (la durata della mia permanenza prevista). Poi il soggiorno si è protratto e ho continuato a scrivere. Ora è il momento di finire. Alcuni argomenti (ecovillaggi e monete locali) verranno ripresi su utopie.it.

Ci sono molte cose di cui non ho parlato per mancanza di tempo (e di voglia) oppure semplicemente perché non avevo fatto foto: il magnifico New York City Marble Cemetery dell? East Village dove per caso mi sono imbattuto nella lapide Preserved Fish, ?pesce in scatola? citata da Allen Ginsberg in Journals Early Fifties Early Sixties, oppure i divertenti fraintendimenti legati allo strano accento newyorkese (Huston si pronuncia ?Haustn? e non ?Hiuston?, girl si dice ?goil? e non ?gherl?), oppure il Chakrasambara Buddhist Center, un?oasi di pace a pochi metri dagli squali di Wall street, etc. Che dire poi dell?insopportabile cortesia delle commesse che non puoi entrare che “Hi! How are you today?” e poi radiose parlano del tempo e scherzano, e io sempre “I have just a look!!!”, ma loro non si scompongono e quando vai via e sempre “Have a nice day!”.

Non facevo foto da una dozzina di anni e non avevo mai scritto un blog. Ho iniziato a scriverlo per impormi ventina minuti al giorno di scrittura, pratica che ultimamente stavo perdendo. Spero che questo blog sia servito per rimanere in contatto con gli amici italiani e possa essere utile anche come breve guida di NYC per chi deve visitare l?attuale capitale del mondo. Nei prossimi giorni rivedro’ e correggero’ i vecchi post: tornate e troverete novità.

Se avete dubbi sull?andare o meno il mio consiglio e’: partite! Se il problema sono i soldi tenete conto che nei mesi migliori per visitare The Big Apple (Marzo/Aprile e Settembre/Ottobre) un biglietto A/R per NY non vi costerà più 200 euro, che il costo della vita è più basso che in Italia e se non avete problemi ad alloggiare nel Queens o nel New Jersey anche il soggiorno non vi prosciugherà il conto in banca.

Infine, vi consiglio il libro “La guida beat di New York”, scritto da Bill Morgan (un bizzarro artista e poeta che ho incontrato ad un reading nell’east village). New York è la città di Jack Kerouac, quella dove ha incontrato Allen Ginsberg e Neal Cassady. Dove Kerouac ha scritto “On the Road”. In questa guida Morgan insegna a scoprire una New York non banale, piena di calore e di vivacità: quella degli eroi della “beat generation”. Consiglio vivamente di passeggiare tra i locali jazz del Greenwich Village e i bar di Brooklyn, alla ricerca dei luoghi dove quasi cinquant’anni fa è nata “L’Altra America”, un luogo di libertà, di opportunità e di creatività. Che ancora (r)esiste. Nonostante Bush.

Have a good time
Maurizio