Perfect days
- Persi nelle isole Aran
La ricetta è semplice. Metti un blogger irlandiano. Poi un amico italiano con cui hai condiviso le gioie (poche) e i dolori (molti) della convivenza con dei francesi, un amico di quelli veri, disponibile a darti le chiavi della sua casa di Galway per portarci la ragazza che corteggi o che quando hai problemi con un esame si propone di fare oltre 200 kilometri per venirti ad aiutare a casa tua. E poi un irlandese gentile e generoso, di quelli che vuole farti da guida anche se è la prima volta che passa da quelle parti e che non si stanca mai di offrire il successivo giro di pinte, anche se l’ultimo lo ha offerto lui. Prendi una bank holiday primaverile con un sole caldissimo come in Irlanda non si vedeva da anni. Poi ovviamente le incantate e misteriose isole Aran con i loro labirintici sentieri di terra che serpeggiano tra i piccoli campi separati da una rete di muretti di pietra. Metti l’imprevisto, cioè salire sulla barca sbagliata e invece che sbarcare a Inisheer finire a Inishmaam. E però gustarti l’isola e compiacerti dell’errore. Incontrare stralunati animali da fattoria e irlandesi coraggiosi che si fanno il bagno nel freddo oceano. Trovarsi sulla scogliera rocciosa a picco sul mare tumultuoso dove dalle pareti a strapiombo alte oltre 100 metri compaiono arcobaleni all’improvviso. Fermarsi a mangiare sopra le rocce calcaree salamelle toscane. Poi perdersi e decidere di fare il perimetro dell’isola nella speranza di ritrovare il porticciolo. Commuoversi per il cimitero dei marinai, cioè una distesa di fronte al mare di piccoli cumuli di pietra in ricordo dei naufraghi. Farsi travolgere dalle onde oceaniche. Bersi una birra e prendere al volo l’ultimo traghetto in partenza. Mischiate bene e uscirà una giornata perfetta.
- Il treno per Sligo
Mi piace la visione laterale della vita che offre il treno. Nessun altro mezzo di trasporto mi permette così meravigliosamente di incontrare me stesso, gli altri e il mondo che mi circonda. I primi mesi in Irlanda mi capitava spesso di prendere un return ticket da Dublino per mete distanti. Lo ho fatto fino a percorrere tutta la corta e costosa rete ferroviaria irlandese. Il day return ticket per Sligo rientra nella categoria “giorni perfetti”.
Il treno parte dalla Connelly Station alle 11.05 di una morbida mattina domenicale. Mi siedo su una poltrona vicino al finestrino. Al mio fianco e nelle due poltrone di fronte a me oltre al tavolino non c’è nessuno. Aspetto con curiosità di sapere con chi dovrò passare le oltre tre ore di viaggio. Poco dopo arrivano tre grosse signore con tre grossissime borse. E cominciano a parlare con me come se fossi il loro nipotino. Età media 70 anni. La babbiona uno mi chiama “love”, la babbiona due “son” e la babbiona tre “honey”. Io sono a fianco alla babbiona due (“son”) e alla sua mano affetta da Parkinson. Subito dopo la partenza del treno il panico. La babbiona tre (“honey”) mi chiede di accompagnarla in bagno. Sarà la mia imbranataggine simile a Ciccio/Verdone sarà la somiglianza della babbiona tre con Sora Lella ma mi vedo in una scena di “Bianco, rosso e Verdone”. Per fortuna l’accompagnamento è solo fino al bagno. E non dentro. Dopo pochi minuti le simpatiche vecchiette in libera uscita tirano fuori dalle borse caramelle ma soprattutto lattine di Guinness e bottiglie di Miller. In poche ore se ne scolano 2/3 litri a testa e a me tocca fare compagnia. Alla fine dopo due Miller mattutine semidigiuno arrivo a Sligo brillo e poco interessato a visitare la poco interessante cittadina.
Prendo il treno per il ritorno nel tardo pomeriggio. Il treno non è pieno come all’andata e ci sono molti posti liberi, ma mi siedo di fronte a una ragazza alta dai lunghi capelli neri. A differenza del viaggio di andata, in cui ho dovuto raccontare la storia della mia vita e sorbirmi la storia della vita dei nipoti delle babbione, al ritorno il viaggio è silenzioso. Almeno fino a Dromod, quando la ragazza dai lunghi capelli neri mi chiede una penna. Io spengo il mio lettore MP3 offro la penna e chiedo cosa legge. Lei mi mostra un libro sulle arti figurative celtiche e fino a Dublino non si parla altro che di arte antica, bioarchiettura e urbanistica, argomenti di cui io possiedo una capacità argomentativa di pochi minuti. Non riuscendo a spostare la conversazione su altri temi cerco goffamente di barcamenarmi. Dopo alcune ora so solo che la ragazza è pare spagnola, parrebbe una insegnante di arte e forse deve stare un anno a Dublino. Eppure nonostante la monotonia della conversazione, gli sguardi sono di complicità e interesse. Arriviamo alla Dublin Connolly Station.
Lascio la mia e-mail su un foglietto e parlo alla ragazza dai lunghi capelli neri della Saturday International Dinner che organizzo la settimana successiva. La spagnola mi lancia un vago “ok” e infila il mio bigliettino distrattamente in tasca. Dopo pochi giorni ricevo un messaggio un cui mi chiede l’indirizzo della casa. Ci raggiunge dopo cena con una bottiglia di prosecco giusto in tempo per la sacher torte di Zyta. Scoprirò così che in realtà non è spagnola, ma basca e che non è una insegnante di arte ma una architetta. Anzi un architetto. L’architetto: un’ottima ragione per rimanere in Irlanda quando era qui; un ottima ragione per iniziare nuovi percorsi ora che lei non c’è più.
Pic: Inishmaam, Aran Islands
Song: Lou Reed – Perfect Day
Link: www.visitaranislands.com
andima ( )
condivido a pieno il pensiero sul treno, e’ proprio vero, nessun mezzo di trasporto come il treno.
In Irlanda devo ancora provarlo, mi hai fatto venire voglia! 🙂
bacco1977 ( )
Io l’ho provato.
Non e’ poi cosi’ male, anche se e’ oggettivamente lento.
Sicuramente meglio della Dart.
Utopie sei sempre troppo vago.Dove te ne vai dopo Dublino???
Anonimo ( )
hai messo come giorno perfetto una mattinata a parlare e ubriacarti con 3 “babbione” per poi arrivare in una cittadine bruttina in cui non ti sei nemmeno fermato? 🙂
E poi non dovevi parlare anche del quartiere cattolico di Belfast e del giro in barca a pesca di carpe a Carrick-on-Shannon (come capirai di quest’ultima tragi-comica esperienza vorrei leggere il tuo punto di vista).
E tutti gli altri post in competizione che fine faranno? Non li scriverai mai quando inizierai “utopie lapponi”? ;D
utopie ( )
andima: provalo ma non affezionartici troppo. bassa qualità e alti costi (un pò come in Inghilterra ma qui perlomeno non hanno fatto sciagurate privatizzazioni).
bacco: who knows? decido a settembre. lo si fa il secondo incontro di bloggers di cui si parlava la volta scorsa? Si può fare a casa mia (bbq o carbonara è uguale). Oltre a un raduno bloggers potrebbe essere un house warming party, un leaving party o entrambe le cose… eviterei questo we che sono a Bundoran per surfare e coprirmi di ridicolo ( in english: to make an ass of myself) e il prossimo sono a londra. Si fa il 12 o 13/09?
tatiana: dimentichi il viaggio di ritorno e poi non capita così spesso di incontrare vecchie signore irlandesi. nel post cercavo di fare lo spiritoso, ma oltre che dei nipotini le “babbione” mi hanno parlato dell’irlanda di 20, 40 e 60 anni fa e sono stati momenti preziosi da vivere. per belfast e carrick non c’era spazio. forse in futuro. difficile che trovi spazi per altri post in concorso però. anzi c’è ne sono tanti altri di cui magari metterò solo il titolo. “utopie lapponi”???
Paolo Valteroni ( )
Pensa che in oltre 5 anni non sono ancora riuscito a visitare ste benedette Aran. Prima o poi devo decidermi e partire.
Mi e’ proprio piaciuto questo post caro amico mio. L’ho sentito pieno di good vibes e di curiosita’. Come dovrebbe essere la vita. 🙂
Un abbraccio
bacco1977 ( )
Va benissimo per me.
Se da te va bene e’ ok.
Barbeque o Carbonara.
Fai un post sul tuo blog, o su CavesiaDublin???
utopie ( )
bacco io proporrei di fare un post nel vostro blog. sei molto più bravo di me a fare public relations. facciamo per il 13/9?
paolo DEVI andare. magari a settembre/ottobre senza la folla agostano che rovina il paesaggio…
Anonimo ( )
Si ma sensa le salsiccine secche dalla profonda Toscana le Arann mica sono quel gran che 😉
A parte tutto, le Arann sono belle, ma ci vogliono due ingredienti fondamentali:
1) Il Sole: altrimenti addio giochi di luce e panorami mozzafiato;
2) La Compagnia: o ce l’hai bella o altrimenti l’agonia ti porta via (senza bussare alla porta della zia).
ColuiAlQualeDicestiMeLaMandiLaSIM!?!?
bacco1977 ( )
Vada per il 13 /09.
A che ora?
Anonimo ( )
ColuiAlQualeDicestiMeLaMandiLaSIM
ammazza quanto sei monotono con sta Toscana… quanto te poi oltre a Siena (e al suo ridicolissimo palio) manco la conosci!
Anonimo ( )
X gigio: ma l’hai con me? Non ti rammento… ma ti conosco?
utopie ( )
vai gigio aggredisci ColuiAlQualeDicestiMeLaMandiLaSIM!?!? che ancora non spedisce la mia sim! ;D
p.s. bacco la discussione di carbonata si sposta su tuo blog.
Anonimo ( )
ridadirei: il palio e’ na cagata,
concepibile solo nella chiusa mente di un senese (per tutto il resto della Toscana e’ difatti ridicolo assai).
A Siena fanno un suberbo formaggio… grazie alla migrazione dei pastori sardi che vi hanno importato skill/expertise/knoledge.
utopie ( )
e già il famoso “knoledge” sardo… io lo scrivo pure nel cv… 😀
Passando a cose serie e non a inutili flame (coluietc stamme bono!) tolgo da colonna laterale il sondaggio per far posto a locandina del fringe festiva dovo volontarizzo in questi giorni (a proposto il fringe è senza dubbio il miglior festival di dublino non perdetevelo!).
Per futura memori elenco (senza commenti) i risultati del sondaggio sull’ultimo post svoltosi per alcuni giorni:
Titolo: The Last Post
Durata: 5 giorni
Voti: 44
Perfect Days 17 (38%)
La morte della Tigre Celtica 17 (38%)
Incontri – Seconda Sfornata 15 (34%)
La mia Kasbah 11 (25%)
Il Profumo dei Libri 5 (11%)
Viaggi Overseas 3 (6%)
A Cena con Utopie 2 (4%)
Concerti 0 (0%)
Letteratura Irlandese Moderna 0 (0%)
Teatro a Dublino 0 (0%)
Anonimo ( )
sorry Utopie ma il Fringe autentico e’ a Edinburgo, a Dublino che fanno? gli Hot Dog?
testimoni ( )
bello fare volontariato al festival teatrale. come si fa? e cosa fate?
utopie ( )
margot per fare volontariato nei festival basta dare la propria disponibilità qualche settimana prima dell’inizio. per il fringe io volontarizzo al secret garden e do una mano nell’organizzazione dell’allestimento. Al fringe si va per amore del teatro (vedi lo spettacolo dall’interno e alla fine di ogni turno che scegli hai
un ai vaucher per un ingresso gratuito a uno spettacolo del festival) e per conoscere gente con cui condividi una passione (il 90% dei volontari sono ragazze irlandesi).E non dimentichiamoci dei favolosi hot dog!
Anonimo ( )
enjoy Dublin!