New York Taxis
A New York esiste un joke riguardo ai locali taxi:
1. Driver speaks no English.
2. Driver just got here two days ago from someplace like Segal.
3. Driver hates you.
In effetti, dopo alcune settimane e un po? di cabs presi, confermo che perlopiù i conducenti sono stranieri e comunicare con loro e assai complicato. Inoltre, bisogna sempre subire le punitive mance americane, una forma di liberalità obbligatoria che arriva al 20 per cento del conto: un ossimoro che turba i sonni di noi europei in visita.
A New York, come in quasi tutte le capitali europee, per trovare un taxi basta alzare un braccio camminando in strada, a qualunque ora. Se la radio è accesa trasmette musica e non un canale del tifo dove la gente chiama per discutere l’ermeneutica della rotula di Luis Vivaldo o insultare gli avversari da cui è stata appena sconfitta. Non capita mai di chiedere: “Mi porti a St Marks Square” e sentirsi rispondere: “Vorrà dire St. Mall Square”, “Se volevo dire St. Mall Square, dicevo St. Mall Square, invece ho detto St Marks Square”, “E dov’è ‘sta St Marks Square?”, “Il tassista sono io o è lei?”, “Mò guardo la cartina”, col tassametro acceso.
Il bello e? che negli U.S.A. esiste, vivadio, il libero mercato e la concorrenza e una corsa di una decina di blocks di una mezz?oretta costa meno di 10 dollari. A Milano la stessa corsa costerebbe oltre il quadruplo.
Chissà se la riforma anti-corporativa introdotta in Italia sui tassisti/notai/farmacisti porterà finalmente ad una modernizzazione liberale del paese. Non sono molto ottimista però. Anch’io vorrei “un governo forte che prenda decisioni”, “giustizia ed equità”, “meritocrazia”, “concorrenza di mercato”, “investimenti nel futuro dell’Italia”, “riduzione della dipendenza in energia dall’estero, “scuola e università all’avanguardia”, “meno privilegi”, etc. Ma in un paese dalla struttura sociale feudale dominata dal ?familismo amorale?, come il nostro sarà dura.
Da’ speranza, in ogni modo, vedere dei blandi tentativi (si toccheranno mai i privilegi dei giornalisti, dei baroni universitari, deipensionati, dei sindacati, dei consiglieri regionali, etc.?) di modernizzazione il nostro arretrato paese da anni alla deriva economica e morale. La sfida è appena iniziata. Per ora, senza parenti potenti e amici di partito, mi trovo bene oltreoceano.