Staten Island
E’ martedì mattina del 4 luglio. Qua è festa grande (non per l’Italia ai mondiali, ma per l’Indipendance day) ma io sto lavorando. Ne approfitto per inviare qualche foto.
Domenica per evitare di ammassarmi con i turisti sulla statua della libertà o sull’empire state building sono stato a Staten Island, l’isola a sud famosa per i traghetto (ricordate melanie griffith in “una donna in carriera”?) e per essere il punto di partenza della maratona di new york è il ?distretto dimenticato di new york. Si è quasi nel new jersey e la sua popolazione (mezzo milione di principalmente repubblicani della classe media) sono decisamente differenti dalla variopinta multi-etnicità di downtown.
Dopo 40 minuti di subway arrivo la mattina con il staten island ferry preso nella punta più meridionale di Manhattan. E’ una giornata di foschia ma riesco a vedere dal traghetto (gratuito!) per la prima volta la statua della libertà e ellis island. Sbarco a S.George e prendo l’autobus s74, un mezzo che mi permette di vedere questa “profonda” realtà americana. Le case di legno con l’immancabile american flag si susseguono. Mi fermo a lighthouse avenue. Poco sotto la collina che ospita il faro e che permette di avere un panorama di tutta l’isola mi fermo al jacques marchais center of tibetan art.
La sera con mia cugina ceno da Tomo (2850 broadway) un piacevole sushi bar a cento metri dal mio appartamento.