Riflessioni
Riflessioni

J.F.K. Airport


Improvvisamente mi ritrovo a specchiarmi il viso contro l’oblò dell’aereo in volo tra Punta Raisi-Palermo e J.F.K.-New York City. Il cielo è un abisso cobalto che solo verso l’orizzonte, in basso, si accende di fasce color zafferano o arancione zen. Inquadrato dalla ristretta cornice ovoidale dell’oblò il paesaggio mi parla del giorno e della notte, dei confini fra i mondi della terra e dell’aria e da ultimo, quando si accende una luce sulla carlinga e su quell’olografia boreale appare il riflesso del mio viso appesantito e affaticato, anche di me. Continuo a pensarmi e a vedermi come l’innocente, come colui che è incapace di fare del male e di sbagliare, ma l’immagine che vedo contro quello sfondo acceso è semplicemente il viso di una persona non più tanto giovane, con pochi capelli in testa, il collo gonfio, la pelle appesantita e un po’ cascante. In sostanza un viso che subisce, come quello di ogni altro, la corruzione e i segni del tempo. E’ strano, l’immagine che conservavo del mio volto è sempre e immortalmente quella del giovane, del ragazzo.

Invece solo qualche mese fa ho compiuto trentatre anni. Sono ben consapevole di non avere una età comunemente definita matura o addirittura anziana. Ma so di non essere più giovane. Ma come tanti coetanei del mio paese alla deriva non sono sposato, non ho figli, una casa, una professione stabile e sicura. Quando incontro i vecchi compagni di liceo, le rare volte in cui torno a casa dai miei genitori, nella casa in cui sono nato e da cui sono fuggito con il pretesto degli studi universitari, li vedo però sempre più distanti da me. Sia i miei vecchi amici, sia io, paghiamo le tasse, facciamo gli acquisti a rate, dobbiamo pensare all?assicurazione dell?automobile. Ma quando ci troviamo occasionalmente a parlarne io capisco che si tratta di incombenze del tutto differenti. Così, privato ogni giorno del contatto con l?ambiente in cui sono cresciuto, distaccato dal rassicurante divenire di una piccola comunità, io mi sento sempre più solo, o meglio, sempre più diverso. Non sono radicato in nessuna città. E’ già questa è una diversità. Chissà, a New York potrei trovare il mio prossimo focolare domestico revocabile.