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Addio a utopie.it: un viaggio lungo trent’anni continua altrove


Dopo quasi trent’anni di attività, il sito utopie.it chiude. Una scelta necessaria, quasi fisiologica, ma non per questo indolore. A partire da questa settimana, parte de contenuti del sito saranno trasferiti e conservati in una sezione dedicata del mio blog personale, all’indirizzo www.mauriziopittau.it/utopie. Non si tratta di una fine, ma piuttosto di una trasformazione. Un nuovo modo per dare casa – più piccola, più intima – a un progetto che ha segnato profondamente non solo la mia vita, ma quella di molte altre persone.Utopie Onlus

Cos’era Utopie

Utopie Onlus, nata nel 1997, è stata molto più di un’associazione: è stata una comunità, un’idea in cammino, una piattaforma di pensiero e azione per chi credeva che un altro mondo fosse possibile.

Abbiamo parlato e praticato cooperazione internazionale, consumo critico, economia sostenibile, turismo responsabile, nonviolenza, sviluppo umano, formazione e mondialità. Abbiamo realizzato eventi, viaggi, progetti educativi, collaborazioni culturali, e messo in rete idee e persone in un tempo in cui “rete” era ancora una parola fragile.

Il sito utopie.it – creato nel 1999 con rudimentali conoscenze di HTML e CSS – ha vissuto un’epoca d’oro in cui oltre 15.000 persone al giorno lo visitavano per cercare risposte, stimoli, strumenti.  Ci sono passati studenti, educatori, viaggiatori, sognatori. Decine di tesi di laurea e tesine scolastiche hanno citato gli articoli della utoEnciclopedia. Per diversi anni il forum è stato animato da migliaia di partecipanti e la newsletter ha superato i 7.000 iscritti. Il sito era un punto di riferimento per chi voleva capire meglio il mondo e magari provare a cambiarlo. Partendo dalle pagine del sito molti hanno scoperto la nonviolenza, alcuni hanno girato il mondo in cargo e altri hanno iniziato a domandarsi cosa consumavano.

Il progetto era nato come spin off di un gruppo teatrale, fondato negli anni universitari chiamato Teatro Utopia. Il progetto si legava al mio lavoro e al mio volontariato dell’epoca nella cooperazione internazionale, alle mie attività nell’ambito della formazione e alle mie ricerche sulle economie sostenibili, che poi portarono alla pubblicazione del libro Economie Senza Denaro. Quasi 30 anni fa, con retorica e velletarietà giustificata, parzialmente, solo dalla mia giovane età scrivevo:

“La filosofia del progetto utopie è quella di conoscere il mondo senza barriere, disprezzare la menzogna, contare sul piacere della scoperta di nuovi paesaggi, di nuove avventure, di nuovi amori. Il principio fondamentale è muoversi. A tenere il braccio alzato ci si stanca se si è fermi. Mai, questo accade, se si cammina. Ci parliamo ancora troppo a fatica, troppo a fatica ci riconosciamo. Il progetto utopie è una risposta concreta e surrealista alla muta domanda di molti di noi. Per vivere il presente e immaginare il futuro”.

Per chi volesse farsi un’idea più precisa di quello che siamo stati, segnalo alcune pagine che saranno online ancora qualche giorno e che raccontano il cuore del progetto:

Un pezzo della mia giovinezza

Utopie è stato un progetto della mia giovinezza. L’ho immaginato, costruito e vissuto insieme a tante persone che, come me, credevano che agire avesse senso, anche nel piccolo. Utopici che volevano cambiare il mondo. E anche se oggi il mondo sembra aver preso direzioni diverse, io continuo a credere che quelle utopie abbiano avuto un senso. Anzi, continuino ad averlo.

Nel tempo, l’attività della onlus si è gradualmente fermata e il sito, inevitabilmente, si è fatto più statico e non piu’ aggiornato dal mio arrivo in Irlanda nel 2007. Anche se abbandonato il sito ha continuato ad attirare migliaia di visitatori e ho deciso di tenerlo in vita in questi ultimi 18 anni. Ora che è arrivato il tempo di chiuderlo non volevo che tutto questo andasse perso. Per questo motivo ho deciso di preservarne molti dei contenuti, anche se in parte datati: non per nostalgia, ma per memoria. Perché raccontano chi eravamo. Perché parlano di un tempo in cui credevamo di poter fare la differenza. E, forse, in qualche modo, l’abbiamo fatta.

utopie.it-homepage

utopie.it-homepage

Il futuro in un archivio vivo

La sezione mauriziopittau.it/utopie sarà un archivio vivo, consultabile, accessibile, aperto a chi vorrà riprendere in mano quei materiali, quei sogni, quelle riflessioni. Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno partecipato, collaborato, creduto, criticato, sostenuto. Utopie non muore, cambia forma. Come ogni buona idea.


  • Vuoi saperne di più? Sfoglia l’archivio su mauriziopittau.it/utopie
  • Hai partecipato al progetto? Scrivimi: sarebbe bello raccogliere anche le vostre testimonianze.